Care Mamme Svaligiate,
anche voi non avete ancora capito perché dare del "turista" a qualcuno sia peggio che dargli del "maschilista, violento, truffatore, brutto, zozzo, con i residui di rucola tra i denti"?
Io, sarò sincera, quando leggo "vorrei vivere una vacanza lontano dai turisti", o "dove posso vedere una città più autentica, lontano dai turisti?"o "quando posso visitare il monumento più famoso del Paese senza trovare nessun altro?" ho due tipi di reazioni, nel seguente ordine:
1. sorriso amaro con sopracciglio alzato
2. dico a mezza voce " eh certo perché tu sei una filippina/giapponese/newyorkese autoctona!" e una breve serie di parolacce urlate in ordine casuale, che non sto a riproporvi.
Mi chiedo: ma è possibile che la nostra passione per il mondo, il nostro bisogno di vederne quanto più possibile ci abbia reso degli arroganti vagabondi, convinti di essere cittadini globali, nel senso che ci illudiamo di aver la capacità di capire davvero, in modo reale e approfondito una cultura tanto distante dalla nostra con un soggiorno di qualche settimana?
O davvero pensiamo di avere il diritto di godere di un luogo più di altri viaggiatori come noi?
O, ancora peggio, di avere più diritto degli abitanti del posto che stiamo visitando di godere di un museo, o di un monumento, di un tempio, di un'opera d'arte, di uno scorcio più di quanto non ne abbiano diritto "gli altri"?
Semplicemente perché abbiamo più timbri sul passaporto degli "altri", o perché organizziamo da soli i nostri viaggi, o perché ci spostiamo in solitaria da una città ad un'altra senza il pulmino dei viaggi organizzati?
Perché ci sentiamo "viaggiatori" anziché "turisti"?
Io, che non ho ben chiara la distinzione tra viaggiatore e turista penso che questa boria di schifare i luoghi turistici sia davvero da pirla, o, ancor peggio, da psicopatici in quanto convinti di essere nati a Novi Ligure ma di essere edochiani reincarnati.
Insomma, mi chiedo: perché mai ci si debba sbattere tanto per comprare un biglietto aereo, arrivare dall'altra parte del mondo, per vedere un posto che si è visto solo nei documentari di National Geografic, se poi non si vuole fare quello che effettivamente si è: ovvero il turista?
Ditemi che non sono sola nell'idiosincrasia da "nobile e romantico viaggiatore snob" e che anche voi come me siete ben liete di mettervi in fila per un bel panorama da fotografare, anche se lo scatto non è avanguardia pura, ma bensì la Tour Eifelle dal basso in un qualsiasi giorno di pioggia.
P.S. Sia chiaro che io punto a fare il giro del mondo in crociera con i miei amici pensionati,
altroché Mongolia in solitaria saltellando su un piede solo con gli occhi bendati, scrivendo gli appunti di viaggio su un papiro egizio con la scrittura speculare usando il sangue degli unicorni, roba che Leonardo scanzate proprio!
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