Care Mamme Svaligiate,
voglio raccontarvi un progetto fighissimo: si chiama NATI PER LEGGERE.
È un progetto che coinvolge biblioteche, pediatri, scuole, ASL, Unicef e che vuole avvicinare le famiglie al mondo della lettura, spiegandoci che leggere fin da subito ai nostri bambini fa bene e che questo li renderà degli adulti migliori.
"Mmmmhhh accidenti!Che scoperta! E dell'acqua calda quando ci parlerai?" mi direte voi, e invece per me è stata davvero una scoperta, entusiasmante oltretutto, perché dietro a questo assioma c'è davvero un mondo: un mondo fatto di ricerche mediche, sociali ed economiche.
In sintesi, una pediatra e una bibliotecaria entusiaste, empatiche e coinvolgenti mi hanno raccontato che:
- Tutte le buone pratiche che mettevano già in uso le nostre nonne, sono riconosciute dalla scienza come fondamentali per una crescita equilibrata del nostro pargoletto: dalla ninna nanna all'ascolto dei racconti, dal massaggio al gioco, dalla lettura all'allattamento al seno (quando possibile!)
- Nei primi due anni di vita la formazione delle sinapsi raggiunge un vero e proprio picco, quindi maggiori sono gli stimoli ricevuti e maggiori saranno le loro risposte neuronali.
In soldoni, più la mamma parlerà con loro, più i nanetti apprenderanno: le loro sinapsi si sviluppano interagendo con il mondo esterno.
(nella foto qui sotto trovate le sinapsi, sia ben chiaro che non sono le mie striscette della ceretta!)
- Il cervello di un neonato attiva moltissime sue parti ascoltando la voce della mamma: inutile illudersi!
Molte di più rispetto all'ascolto di qualsiasi altra voce... rassegniamoci!
😉
- Le parti del cervello di un neonato che si attivano sono molto maggiori quando lui ascolta, piuttosto che quando si limita a guardare.
- Ci sono autorevoli economisti e solidi studi economici che ci confermano che "studiare fa bene" anche alle tasche, non solo alla società
(io ho già in mente una lista di viaggetti da farmi pagare dalla mia acculturatisssssima figliola tra una ventina d'anni...)
Insomma per me è stata una bellissima scoperta, che mi ha fatto anche scendere qualche lacrimuccia e mi ha fatto sentire orgogliosa di come ho affrontato i primi anni di vita della mia piccina...
Peccato mi sia poi svaccata sul lungo periodo!
😄 scheeerzo!
Troverete tutte le info di cui avrete bisogno su www.natiperleggere.it e su www.natiperlamusica.org
voglio raccontarvi un progetto fighissimo: si chiama NATI PER LEGGERE.
È un progetto che coinvolge biblioteche, pediatri, scuole, ASL, Unicef e che vuole avvicinare le famiglie al mondo della lettura, spiegandoci che leggere fin da subito ai nostri bambini fa bene e che questo li renderà degli adulti migliori.
"Mmmmhhh accidenti!Che scoperta! E dell'acqua calda quando ci parlerai?" mi direte voi, e invece per me è stata davvero una scoperta, entusiasmante oltretutto, perché dietro a questo assioma c'è davvero un mondo: un mondo fatto di ricerche mediche, sociali ed economiche.
In sintesi, una pediatra e una bibliotecaria entusiaste, empatiche e coinvolgenti mi hanno raccontato che:
- Tutte le buone pratiche che mettevano già in uso le nostre nonne, sono riconosciute dalla scienza come fondamentali per una crescita equilibrata del nostro pargoletto: dalla ninna nanna all'ascolto dei racconti, dal massaggio al gioco, dalla lettura all'allattamento al seno (quando possibile!)
- Nei primi due anni di vita la formazione delle sinapsi raggiunge un vero e proprio picco, quindi maggiori sono gli stimoli ricevuti e maggiori saranno le loro risposte neuronali.
In soldoni, più la mamma parlerà con loro, più i nanetti apprenderanno: le loro sinapsi si sviluppano interagendo con il mondo esterno.
(nella foto qui sotto trovate le sinapsi, sia ben chiaro che non sono le mie striscette della ceretta!)
- Il cervello di un neonato attiva moltissime sue parti ascoltando la voce della mamma: inutile illudersi!
Molte di più rispetto all'ascolto di qualsiasi altra voce... rassegniamoci!
😉
- Le parti del cervello di un neonato che si attivano sono molto maggiori quando lui ascolta, piuttosto che quando si limita a guardare.
- Ci sono autorevoli economisti e solidi studi economici che ci confermano che "studiare fa bene" anche alle tasche, non solo alla società
(io ho già in mente una lista di viaggetti da farmi pagare dalla mia acculturatisssssima figliola tra una ventina d'anni...)
Insomma per me è stata una bellissima scoperta, che mi ha fatto anche scendere qualche lacrimuccia e mi ha fatto sentire orgogliosa di come ho affrontato i primi anni di vita della mia piccina...
Peccato mi sia poi svaccata sul lungo periodo!
😄 scheeerzo!
Troverete tutte le info di cui avrete bisogno su www.natiperleggere.it e su www.natiperlamusica.org
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