La foto del passaporto: riflettiamoci un momento insieme.
La foto del passaporto, fate mente locale un attimo.
Vi rappresenta, siete voi?
O anche voi come me temete di venir trascinate in uno stanzino di un aeroporto per un interrogatorio serrato con un faretto sparato in faccia, all'urlo di " Parla! Dannazione! Chi diamine sei e per chi lavori?"
La foto che noi mamme abbiamo sul passaporto è inutile: la donna con il rossetto rosso impeccabile, l'eyeliner perfetto e la pelle di porcellana immortalata nei 4×3.5, non è la stessa creatura che smadonna al controllo documenti, con la bustina trasparente dei liquidi in una mano, lo zaino nell'altra, la creatura aggrappata al femore e il cellulare tra i denti
(che il buon vecchio Rambo se ci vedesse così si metterebbe ad urlare " Adrianaaaa!" perché andrebbe in confusione pure lui, santo ciiielo!)
Per il mio riconoscimento in sede aeroportuale non basterebbero le impronte digitali: un tampone imbibito di saliva: ecco cosa ci vorrebbe!
Solo grazie ad un esame del dna nucleare gli increduli addetti ai controlli potrebbero far coincidere l'identità della donna stremata dal sonno e dal terrore di perdere il tanto agognato volo, con la donna della foto del passaporto.
Solo grazie ad un esame del dna nucleare gli increduli addetti ai controlli potrebbero far coincidere l'identità della donna stremata dal sonno e dal terrore di perdere il tanto agognato volo, con la donna della foto del passaporto.
Non so voi in che stato arriviate in aeroporto, normalmente quando io ho un volo, la mia sveglia suona alle 3 del mattino.
Orario in cui devo, nell'ordine:
Orario in cui devo, nell'ordine:
- alzarmi
- far uscire il cane in giardino convincendolo a non ululare di gioia, che non è ora né della pappa né della passeggiata
- andare in bagno per un "faccia-denti-bidet" di fantozziana memoria
- vestirmi. Cosa che riesco a fare con il gusto estetico e l'attenzione cromatica propria solo di Ray Charles, prima di me.
- svegliare marito e figlia.
- fare il caffè per me e il povero, esasperato coniuge
- dopo tre ore abbondanti, che vi risparmio per amore del genere umano nella sua interezza, eccoci in aeroporto.
In aeroporto.
Eh già... in aeroporto, dove, onestamente, come posso pretendere di essere riconusciuta come la stessa donna della foto del passaporto?
Dai, su... non scherziamo...
Ditemi amiche/sorelle svaligiate che anche per voi è così!
... perchè l'unione fa la forza...ma il mascara fa la differenza!
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